Genshin Impact – Recensione: Gacha anime, Dei e Grana Infinito
Teyvat chiama: porta con sé amici, fuochi d’artificio e un sacco ma un sacco di farming.
Benvenuti su Genshin Impact, dove l’anime è in HD, le spade brillano con drammi elementali e le tue probabilità di sculare un personaggio a 5 stelle? Diciamo solo: statisticamente umilianti. Che tu sia uno che non spende neanche un centesimo o abbia deciso di offrire il bancomat direttamente a Mihoyo, ti aspettano mondi enormi, dungeon pieni di enigmi, combattimenti caotici… e domande esistenziali tipo: "Sto solo flirtando o questa relazione è roba seria?" Dai, spacchettare insieme e vediamo che tipo di tunnel ti aspetta.
Slime in faccia: Benvenuto a Teyvat
Avvii Genshin pensando che sia l’ennesimo RPG mobile travestito. Un po’ di magie luminose, combat che fluttua, venti ore di divertimento prima che il grinding ti trascini nella palude dei numeri. Macché. È pericoloso davvero: per il tuo tempo libero, per il tuo SSD e, alla fine, per il tuo portafoglio.
Scelgo la Viaggiatrice (l’animazione idle già ti guarda storto) e cado nelle praterie di Teyvat. Primo nemico? Uno Slime Electro. Simpatico, finché non mi piega come una sedia da campeggio. Spammo tasti, schivo in ritardo, panico totale.
Però: ci sta. Il combattimento è reattivo, leggibile, preciso. I nemici non si muovono a caso – ti avvisano prima di randellarti. E le combo elementali servono davvero a qualcosa. Quando finalmente faccio saltare in aria quello Slime con una Turbinio fuoco-vento, esulto da solo in salotto come se avessi vinto l’EVO. Imbarazzante. Mooolto soddisfacente.
Paimon, Puzzle e il Mondo che Non Sta Mai Zitto
Poi arriva Paimon. Mascotte volante tutta pixel e caffeina, con la voce di un Gremlin sotto Red Bull e l’incapacità fisica di saltare una riga di dialogo. Immaginate Navi di Zelda con TikTok e ZERO chill.
Abbasso il volume (benedette impostazioni), il gioco si fa più silenzioso, ma il mondo? Ancora più rumoroso. Non solo cinguettii e vento, ma eventi, forzieri, cose ovunque. Colline con enigmi, laghi con tesori, rovine piene di atmosfera.
Sì, l’arrampicata ricorda Breath of the Wild, ma Genshin ci mette del suo. Puoi scalare tutto, finché la stamina non ti tradisce. E planare? Goduria pura. Mi arrampicavo solo per potermi lanciare in picchiata. 10/10: farei la rondine di nuovo.
Squadra, Maestria e Caos Elementale
Dopo un’oretta, sblocco Amber. Arciera pyro. Coniglio bomba. Monologhi infiniti. E da lì il combattimento smette di essere uno spara-tasti. Si gioca di elementi, fuochi d’artificio, combo assurde tipo Sovraccarico (boom) e Bruciatura (BOOM grosso). Un caos esilarante.
Qui Genshin tocca la follia geniale: squadra da quattro personaggi, ciascuno con arma e potere elementale. Acqua + ghiaccio = congelato. Bagnato + fulmine = scossa shock. Fuoco e vento? Tornado di rimpianti piccanti. Una confusione orchestrata benissimo.
La mia squadra? Viaggiatrice (Anemo), Amber (Pyro), Kaeya (Cryo), Lisa (Electro). Zero meta, zero ottimizzazione, zero pentimenti. Osservare i nemici volare in giro come popcorn era già appagante. Perché funziona? Non chiedetemelo. Funziona e basta.
Gacha Life: Tra Emozione e Disperazione
Eh sì, alla fine cedo anch’io. Apro la sezione Desideri: slot machine anime-style che più glitterata non si può. Faccio una tirata da dieci. Resultato: catalizzatore a quattro stelle, un po’ di paccottiglia, e… Noelle. Cameriera corazzata con sogni giganti e la flessibilità di un frigorifero in doppio vetro.
Emozionante? Sì. Deludente? Pure. È il gacha, baby.
I Primogem li raccatti col contagocce. E sì, c’è il sistema di pietà (90 tiri = 5 stelle), ma non aspettarti che il tuo preferito appaia a meno di spacchettare giorno e notte. È una tentazione per il portafoglio.
Però non mi sono arrabbiato. Il cuore del gioco resta solidissimo. Ti regalano personaggi dignitosi, non resti mai bloccato. Ci ho giocato per decine di ore prima di dare il primo euro, e quando l’ho fatto, era il classico Pass della Luna a pochi spicci. Nessuna vergogna… anzi.
Vibe di Liyue: Dei di Geo, Colline di Giada e Storie da Sbornia
Prossima tappa: Liyue. Se Mondstadt è taverne medievali e mulini a vento, Liyue è scavata nella roccia e immersa nell’oro. Cambio d’atmosfera? Epocale. Colonna sonora dai toni orientali. NPC con carattere. Quest fuori controllo.
Gli enigmi? Si fanno tosti. Ordini di fiaccole da accendere, Seelie da rincorrere, statue da sistemare: esame universitario di Geo intensivo. Il porto di Liyue? Immenso, vivo, brulicante. Gli NPC sembrano davvero avere cose da fare (altro che comparse immobili).
La trama? Sorprendentemente decente. Non abbastanza profonda per scriverci una tesi, ma sufficiente a tenerti lì. Soprattutto quando compaiono gli Arconti. Zhongli (il Dio di Geo) mi ha fatto dubitare di essere ancora dentro al gioco o intrappolato in una laurea breve su capitalismo e filosofia.
Muro di Resina: Quando lo Smart Grind Diventa Sfinimento
Insomma, esploro. Mi gaso. Poi sbatto contro il muro di Resina come un corriere contro un portone chiuso.
La Resina Originale è la tua moneta per i loot. Boss, domini, dungeon – tutti ne vogliono. Hai 160 punti, si ricarica più lenta dell’alba d’inverno. Vuoi accelerare? Paga. Niente Resina? Niente drop, niente progressi, niente divertimento.
All’inizio? Poco male. C’è troppa roba in giro comunque. Più avanti? Doloroso. Vuoi il set Gladiatore 5 stelle? Preparati a rifare lo stesso dominio per settimane e portarti a casa… stivali da pattumiera.
C’è chi gestisce la Resina come se preparasse la dieta per una super-raid. Io l’ho presa come segnale cosmico per andare a farmi un giro fuori. O, ancora meglio, una pennichella. Pennichella batte farming, sempre.
Co-op Semi-Scuffato e Eventi da Giramento di Testa
Il multiplayer si sblocca al rango avventura 16. Entro nel mondo di un amico e, in dieci secondi netti, do fuoco accidentalmente a mezzo campo. Sobrietà zero.
La co-op è un po’ sbilenca. Non puoi fare missioni storia né aprire certi forzieri nella partita degli altri. Limiti strani. Ma tra una sciocchezza e l’altra, ci si diverte. Soprattutto se siete entrambi sottolivello e qualcuno fa arrabbiare il Guardiano delle Rovine per sbaglio. Panico a due.
Poi ci sono gli eventi. Genshin li lancia addosso come coriandoli al Carnevale. Rhythm game, difesa torre, corse con i palloncini. Un minuto disinneschi bombe, quello dopo sei in piena crisi Mario Kart fra fuochi d’artificio.
Quasi tutti divertenti. Alcuni meno. Ma sono a tempo, quindi o ci sei oppure puff, spariti. FOMO? Sì, colpevole. Divertimento trash? Anche.
Musica da Brividi, Grafica da Wallpaper
Sul serio, la colonna sonora. HOYO-MiX si è proprio superato. Ogni regione ha uno stile unico e le transizioni sono una carezza per le orecchie. Mondstadt: flauti fantasy. Liyue: eleganza di guzheng. Inazuma? Temporali e shamisen che ti fanno venire la pelle d’oca. Esagerati.
Visivamente? Immaginate Studio Ghibli pompato a Monster Energy. Cel-shading a pioggia, cieli dinamici, laghi che ti chiedono di buttarci dentro. Ogni zona sembra costruita a mano. Le rovine ti chiamano, anche quando sono vuote. E sì, nel reparto waifu/husbando siamo a livelli da Olimpo.
Giocarlo solo per fare screenshot? Non mi vergogno per nulla.
Conclusioni: Ancora Dentro Dopo Decine di Ore
Dopo tutte queste ore, continuo ancora a loggare.
Il gioco resta free. Sempre bellissimo. Sempre grindoso da paura. Il gacha può svuotarti il conto se non stai attento. La resina ti frena. Alcuni eventi non ci azzeccano. Ma il gameplay di base? Solido. Il mondo? Canta ancora.
Se lo tratti come un secondo lavoro, ti bruci subito. Se invece lo prendi come un parco giochi digitale da visitare qualche volta a settimana, resta uno dei free-to-play più fichi in circolazione.
Suggerimento: evita la balena. Quella strada finisce diretta in confessionale con la carta di credito.